Come sarà la situazione della musicoterapia in Italia dopo l’approvazione del Ddl Lorenzin, cosa cambia per la professione e quali nuovi scenari si aprono?
L’approvazione della legge 4 del 2013 delle cosiddette professioni non regolamentate fa emergere la necessità di una riflessione su quelle professioni che pur non avendo alcuna regolamentazione operano di fatto e di diritto all’interno sia dei servizi e presidi sociosanitari che in quelli sanitari, nel pubblico e nel privato, anche se non rientrano nei requisiti minimi richiesti per l’autorizzazione e l’accreditamento.
La ratio della legge ricordata prevede una metodologia di riconoscimento della professione autoreferenziale ed autogestito, antitetico rispetto a quella utilizzata per le professioni sanitarie che prevede norme di riconoscimento e di accreditamento di tipo pubblicistico nella forma e nella sostanza a tutela dei cittadini.
Per evitare che possano operare nel Sistema Sanitario Nazionale professioni che avranno una legittimazione diversa da quelle sanitarie si potrebbe far rientrare il loro riconoscimento, almeno di quelle che contribuiscono direttamente all’attuazione del diritto alla salute, come il musicoterapista, nelle modalità previste per le professioni sociosanitarie, modalità non utilizzata affatto sinora, nonostante la loro alta validità.
Nel ricordare che con le integrazioni previste dall’art.. 3 del d.lgs. 19 giugno 1999, n. 229, il d.lgs. 502/92 all’art. 3-septies legifera sull’Integrazione sociosanitaria definendole prestazioni sociosanitarie tutte le attività atte a soddisfare, mediante percorsi assistenziali integrati, bisogni di salute della persona che richiedono unitariamente prestazioni sanitarie e azioni di protezione sociale in grado di garantire, anche nel lungo periodo, la continuità tra le azioni di cura e quelle di riabilitazione, nonché all’art.3 octies è prevista l’Area delle professioni sociosanitarie.
A tutt’oggi questa area è stata istituita finalmente il 22 dicembre 2017 , nonostante la giusta intuizione del legislatore in un settore, quale quello sociosanitario, ad elevata espansione per l’attuale quadro demografico e quello epidemiologico e nonostante che la mutata denominazione del nome del Ministero da “della Sanità” a “della Salute” abbia espanso la mission del Dicastero in uno spettro di intervento e di competenza che va oltre la concezione di ambito sanitario in senso stretto ma che, invece, sia aderente al concetto di salute, proprio dell’OMS e del diritto sancito dall’art.32 della Costituzione Repubblicana.
E’ bene ricordare, altresì, che l’unica figura istituita in aderenza a tale area era stata l’operatore sociosanitario mentre l’attivazione di quest’area delle professioni sociosanitarie permette di rivedere le criticità di alcuni profili, quali il doppio canale formativo universitario dell’educatore professionale in sanità e di quello nel sociale o l’incongruo inquadramento nel ruolo tecnico di alcune professioni quali l’assistente sociale ed il sociologo che ne limita e circoscrive le potenzialità operative.
Ma l’attivazione di quest’area offre una legittimazione più adeguata a quelle professioni non riconosciute ancora nel SSN, in particolare nell’area dell’integrazione sociosanitaria, ma ritenute utili ed efficaci per il piano terapeutico, presenti in presidi sociosanitari pubblici e privati, ad iniziare dal musicoterapista.
A fronte di questa situazione non risolta il settore dei musicoterapisti a tutt'oggi brulica di proposte formative autoreferenziali che sviluppano maggiormente l'economia della docenza, ponendo sul mercato moltissimi diplomati condannati a far lievitare il mondo della disoccupazione, della precarietà, della sottoccupazione e del demansionamento.
L'inserimento della figura professionale del musicoterapista all'interno dell'area delle professioni sociosanitarie permetterà l'attivazione di bandi pubblici di concorso , per gli assunti l'acquisizione dei diritti civili e penali come le altre figure professionali attraverso i diritti contrattuali e sindacali del contratto del pubblico impiego relativo alla Sanità Pubblica e Privata , come il diritto alla retribuzione della malattia , delle ferie , dei permessi per particolari esigenze , la prevenzione e la sicurezza sui posti di lavoro , la possibilita' di attivare mutui bancari , il TFR , la pensione per lavoratori dipendenti , oltre ad ottenere il diritto professionale di parità con le altre figure sanitarie , etc. , solo per citarne alcuni ; basta leggere il Contratto Collettivo Nazionale della Sanità Pubblica e Privata per capire.
Il 3 marzo 2018 a Milano presso la sede del Moto Club di via Washington n.33 il Cum-Sanità esporrà i vantaggi nel convegno ad hoc :-”Il musicoterapista nel Sistema Sanitario Nazionale , diritti e doveri e collaborazione con le altre figure professionali”. Per iscriversi inviare una mail a cumsanita@gmail.com . Grazie.
Rolando P. Mancini
Presidente Cum-Sanita'
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