I benefici della ninna nanna e il suo valore terapeutico

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Un antichissimo rituale utilizzato principalmente per far rilassare e addormentare i bambini, la ninna nanna ha in sé molte altre qualità benefiche e terapeutiche

La ninna nanna è una consuetudine ancestrale e innata che pone in relazione la madre e il bambino in un dialogo tonico e sonoro. Utilizzata principalmente per far rilassare e addormentare i bambini, ha in sé molte altre qualità benefiche e terapeutiche. 

 

È ormai stato scientificamente dimostrato che l’intelligenza musicale è la più precoce a svilupparsi, ed è quella che rimane per tutta la vita. 

 

Già dall’ottava settimana di gestazione il bambino percepisce i suoni come vibrazioni e dalla 24 esima è perennemente in ascolto, dato che a questo stadio l’apparato uditivo è completamente formato dal punto di vista morfologico e funzionale.

 

Diversi studi indicano che i bambini sono naturalmente musicali e hanno un ottimo senso del ritmo, e che la capacità di elaborare diversi stimoli musicali e discriminare modelli ritmici è innata.

 

I primi suoni con cui il bambino familiarizza sono il battito del cuore della madre, la sua voce e tutti i rumori del corpo di lei, dal respiro al liquido amniotico ai rumori legati alla digestione.

 

La voce del padre, per le sue frequenze basse è molto importante al fine della formazione emotiva dell’identità del feto.Quella della madre nelle ninne nanne viene naturalmente modulata su toni alti ed espressioni dolci, piccole frasi e lunghe pause, in modo da indurre serenità e desiderio di vicinanza nel piccolo.

Dicevamo che la ninna nanna è un dialogo tonico-sonoro, costruito da entrambe le parti fin dal primo giorno di vita, e le modalità in cui si strutturerà, oltre ad essere significative per la relazione madre-bambino, lo saranno per stabilire le dimensioni emozionali nell’esperienze relazionali dell’adulto di domani.

 

In altre parole, modellandosi sulle variabili sonore, corporee, ritmiche e musicali, la relazione madre-bambino crea quel clima di fiducia e sicurezza, che porterà il piccolo ad organizzare le sue esperienze relazionali future, sulla base di quelle precedentemente acquisite.

 

Il canto allora è un potente mezzo espressivo in grado di creare un ponte emozionale tra la madre e il bambino, sia durante la gravidanza che dopo.

 

Il feto registra le canzoni e le melodie che gli vengono cantate, e dopo la nascita, fino anche ai 4/5 anni d’età, se gli si cantano le stesse melodie l’effetto rilassante e benefico si ricrea.

 

Inoltre le ninne nanne hanno influenze positive sulla sopravvivenza infantile grazie alla loro capacità di regolare l’eccitazione e migliorare l’umore dei piccoli, facilitando l’alimentazione, il sonno e la crescita.

 

Infine è molto importante il loro valore educativo. Cantare a un bambino è un ottimo modo per fargli conoscere i suoni e le parole e per dare avvio a una prima stimolazione creativa e immaginativa.

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Sitografia:

http://d.repubblica.it/lifestyle/2016/02/19/news/figli_ninna_nanna_come_addormentare_bambini_psico-2974016/

http://host.uniroma3.it/laboratori/museodidattica/documenti/de%20angelis.pdf

http://www.neuropsicomotricista.it/argomenti/564-tesi-di-laurea/l-importanza-della-voce-nella-terapia-neuro-e-psicomotoria/2562-dialogo-tonico-e-sonoro-semplicemente-ninna-nanna.html

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